COCCOLINI GIUSEPPE (2015)
Nel Maggio 2015 l’ing. Giuseppe Coccolini è venuto meno alla gioia dei suoi cari, e a quanti per tanti anni lo hanno conosciuto. Si è spento serenamente, assistito dai conforti religiosi, certo di una vita eterna che lo attendeva e lo premiava per le tante opere buone che ha saputo fare nel corso della sua lunga esistenza.
Giuseppe Coccolini nasce il 15 aprile1921. Si laurea in Ingegneria civile il 17.05.1947, e da allora inizia la sua grande ascesa di progettista nel campo edilizio e urbanistico producendo nel corso degli anni innumerevoli opere di carattere privato e pubblico che qui vogliamo ricordare:
Il suo primo incarico è di Assistente lavori in cantiere per 6 fabbricati residenziali Coop. Postelegrafonici in Bologna (1948-49). Ad esso seguono negli anni progetti di varia natura e tipologia:
-. Numero 105 Progetti con direzione lavori di edilizia residenziale, uni e plurifamigliari, in edifici da 1 a 16 piani di altezza, con autorimesse, negozi, bar e tre case rurali per coldiretti in Bologna.
-. Numero 45 progetti e direzione lavori di restauro conservativo e consolidamento dì edifici vincolati come monumenti nazionali: a Boccadirio (BO), Pieve di Cento (BO), Grizzana (B0), Piacenza, Siena, Bologna (Palazzo Bargellini, Torre Oselletti, Palazzo Zanelli, Palazzo Bianchetti, Arcivescovado di Bologna, S. Maria Maggiore, S. Martino, ecc.).
-. Numero 117 progetti dì edilizia sociale fra cui il Villaggio del Fanciullo. Villaggio per Giovani Sposi, Villaggio della Speranza per anziani. n. 7 Case per Ferie sulle Dolomiti ed al mare, Scuole materne, elementari, medie e superiori, palestre e piscine coperte e scoperte, colonie marine, tipografie, Cassa Rurale e Banche varie, Case di Cura, Case di Riposo, Istituto Sperimentale Culture Industriali, Case della Carità, ecc. (in Emilia, Toscana, Liguria, Marche e Lombardia).
-. Numero 28 progetti di architettura sacra, fra cui 9 chiese parrocchiali con opere relative a Bologna, ed in Toscana, vari Istituti religiosi, fra cui Villa S. Giacomo del Card. G. Lercaro in S. Lazzaro di Savena (BO).
-. Numero 33 progetti di urbanistica per piani regolatori comunali, piani particolareggiati, lottizzazioni, planovolumetrici e ristrutturazione ex aree industriali.(Totale complessivo n. 328 progetti).
Oltre ai progetti, la febbrile attività dell’ing. Coccolini si volge alle pubblicazioni: ne realizza 92, aventi per oggetto: architettura, pianificazione urbanistica, restauro, normative di PRG, regolamenti edilizi, costi di costruzione, restauri.
Inoltre, egli pubblica diversi libri che trattano di ingegneria e di Storia Locale: “Sviluppo urbanistico e produzione edilizia a Bologna” con Claudio Comani (1975), “Monzuno”(1975), “L’Acquedotto romano di Bologna” (1983), “Grizzana Morandi: un Comune dell’Appennino bolognese” (1999)”, “L’arte muraria italiana. I costruttori, gli ingegneri e gli architetti” (2002).
Gli interessi e le attività dell’Ingegnere sono vasti e variegati, riservandogli in più occasioni i meritati riconoscimenti:
-. Consegue i Brevetti A e B di volo a vela (Aeroporto di Pavullo) (1939).
-. Allievo pilota dell’Accademia Aeronautica di Caserta (1941-43) – Corso Zodiaco.
-. Consigliere comunale di Bologna (con Dossetti dal 1956 al 1980).
-. Membro “esperto” del Provveditorato OO.PP. per l’edilizia scolastica.
-. Vicepresidente Associazione Naz. Ingegneri ed Architetti (ANIAI 1969-71).
-. Membro di Commissione Esami di Stato per l’abilitazione alla professione dì ingegnere.
-. Gli viene conferita la nomina di Commendatore (Pontificio) di S. Gregorio Magno dal 1967.
-. E’ Membro della Consulta Diocesana di Arte sacra dal 1969.
-. E’ Presidente Opera S. Domenico (Istituto Farlottine) dal 1997.
-. Nel 1998 viene nominato Presidente del Comitato per Bologna Storica e Artistica.
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La nomina di Presidente del Comitato giunge in un momento particolarmente delicato per la storia di questo sodalizio. Poco prima era venuto a mancare il Maestro Amerigo Baldini, l’anima stessa del Comitato, che per lunghissimi anni aveva quasi univocamente mantenuto in vita una associazione ricca di gloriosi anni, ma povera ormai di rappresentatività. A succedere al Baldini viene proposto nella carica di Segretario Giovanni Paltrinieri, che ha il merito, se non altro, di essere relativamente giovane, dotato di “sana costituzione fisica”, ed amante di Storia Locale. (La costituzione fisica – come dirà successivamente scherzando Coccolini – era indispensabile considerando quanta fatica avrebbe dovuto compiere il nuovo Segretario in vista di un prevedibile generale restauro).
L’accoppiata Coccolini-Paltrinieri – con l’appoggio incondizionato dell’Economo dott. Antonio Penzo e di tutto il Consiglio – non tardò a dare i suoi frutti.
Le più moderne strumentazioni del tempo esistenti in sede, erano il telefono a disco ed una macchina per scrivere “Olivetti 44”. La sala che ospitava il Comitato era da molti anni in affitto: in precedenza vi erano stati diversi trasferimenti in vari locali siti nella città senza alcuna speranza di trovare una sede definitiva: i Soci non erano molti, e quanto veniva elargito dalle banche serviva giusto per mantenere in vita la pubblicazione della annuale “Strenna Storica Bolognese” ed il notiziario “Torre della Magione”, che fortunatamente non si erano mai interrotte, dal dopo guerra. I mobili esistenti erano approdati in sede grazie ad omaggi di alcune istituzioni: ovviamente si trattava di materiale dismesso ed antiquato, comunque in perfetta linea con lo stile della sala e della sua antica storia. Tutto comunque contribuiva a creare il fascino delle vecchie cose, e dunque la presenza di Alfonso Rubbiani si percepiva e si toccava con mano.
Il primo atto di Coccolini fu quello di verificare la possibilità di comprare la sede che apparteneva alla Cassa di Risparmio di Bologna. Fortuna volle che l’intero fabbricato era stato venduto da poco a privati dando la priorità ai residenti e la sala del Comitato era l’ultima porzione, destinata anch’essa alla vendita. Il maestro Baldini – come una brava formichina – aveva anno dopo anno versato in banca, quanto restava dal bilancio: poco denaro, ma che in tanti anni di sacrifici avevano formato un bel gruzzoletto. Il Presidente si dette quindi da fare per cercare aiuti alle banche per coprire la rimanente spesa e il risultato venne felicemente raggiunto. Si comprò la sede, e si rinnovarono le scansie e gli arredi di dotazione della sede: il tutto ovviamente sotto la supervisione dei consiglieri del B.S.A..
Dal punto di vista umano l’ing. Coccolini si poteva paragonare ad un Carro Armato: volitivo, attivissimo, sempre aggiornato ad ogni avvenimento sia civile, sia religioso. Da persona notevolmente volitiva, era “uomo di carattere”, e come diceva a suo tempo Pertini: “un uomo di carattere, ha un brutto carattere”. Egli infatti nella sua lunga carriera aveva più volte combattuto con interventi e pubblicazioni per rivendicare le sue idee, non sempre da tutti condivise, provocando non pochi malumori …..ma tutto ciò fa parte della vita di chi sceglie di operare in prima linea.
Ora se n’è andato. In tutti è il ricordo di una persona che è sempre stata protagonista di innumerevoli attività bolognesi e non solo per oltre sessant’anni. Indubbiamente la sua perdita lascia un gran vuoto: in particolare a riguardo del Comitato per Bologna Storica e Artistica che lo ha avuto Presidente e gli è debitore della sua moderna rinascita. Grazie.
Giovanni Paltrinieri