ZUCCHINI GUIDO (1980)
Nasce a Bologna nel 1882 e ivi si laurea in ingegneria civile nel 1905.
E’ forse il padre ing. Cesare, che presiede la Camera di Commercio nel 1888 quando Alfonso Rubbiani viene incaricato assieme ad Alfredo Tartarini di restaurare il Palazzo della Mercanzia, a presentare il neolaureato al grande restauratore bolognese occupato, in questo momento, nello studio del palazzo Felicini in Via Galliera 14.
Il giovane ricambia subito la fiducia del maestro individuando nei capitelli del portico lo stemma della famiglia che lo costruì nel 1497, e così viene ammesso fra i collaboratori del Comitato per Bologna Storica e Artistica.
Alla morte del Rubbiani, avvenuta nel 1913, a ricoprire il ruolo di consulente artistico del Comitato, sotto la presidenza di Francesco Cavazza, vengono chiamati il Prof. Achille Casanova e lo stesso Ing. Guido Zucchini e così la stagione dei restauri bolognesi continua ancora per molti decenni con episodi di grande rilevanza: dalla chiesa della Madonna del Baraccano alle case del lato est di Piazza della Mercanzia; dalla palazzina Pepoli all’abside di S. Maria dei Servi, dal cortile del Palazzo Comunale al complesso sacro di San Vittore e al Palazzo Pepoli antico, considerato da molti il miglior recupero eseguito a Bologna dell’intero secolo.
Dopo gli anni della passione per gli stili medievali (romanico gotico e protorinascimentale) che videro l’attività del Rubbiani, Guido Zucchini asseconda la riscoperta e la valorizzazione del Barocco con il recupero delle grandi sale al secondo piano di Palazzo d’Accursio, nelle quali verrà poi ordinata la prima parte delle Collezioni Comunali d’Arte, e con l’organizzazione della grande mostra del Settecento bolognese nel 1935.
La sua frenetica attività porta l’Ing. Zucchini a ricoprire numerosi incarichi e a ricevere molte onorificenze: è Accademico Clementino e Accademico d’Onore dell’Accademia di San Luca a Roma; Direttore del Museo d’Arte Industriale Davia Bargellini, delle Collezioni Comunali d’Arte, della Galleria d’Arte Moderna e del Museo di San Petronio; inoltre membro della Deputazione di Storia Patria, Ispettore Onorario ai Monumenti, membro della Commissione Toponomastica del Comune e dell’Accademia di Agricoltura di Bologna e Professore di Disegno presso la nostra Università.
Fino alla morte è Consulente artistico del Comitato per Bologna Storica e Artistica, al quale presta la propria opera sempre gratuitamente (sull’esempio di Alfonso Rubbiani), e la cui azione sostiene con tutte le sue forze, venendo onorato dal Comitato stesso con la prima medaglia d’oro coniata per i benemeriti della storia e dell’arte.
Nei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale riesce a salvare la maggior parte dei materiali di proprietà del Comitato, trasferendoli presso la sua villa di Gaibola e dopo la fine del conflitto favorisce la ripresa delle attività del sodalizio. Viene nominato Commendatore dell’Ordine della Corona d’Italia.
Muore a Bologna il 14 maggio 1957.
Carlo Degli Esposti